
Avere dei dubbi e delle incertezze rispetto alla propria relazione o sul proprio partner non solo è esperienza comune ma è anche sano. Quando però le incertezze diventano troppo intense e persistenti, quando i pensieri vanno ad occupare uno spazio sempre più grande nelle proprie giornate, è possibile che si tratti di disturbo ossessivo compulsivo da relazione.
In questo caso si tratta di un vero e proprio turbinio di pensieri ansiosi molto intensi che crea sofferenza e disagio alla persona che le sperimenta.
Una definizione
Il Doc da relazione attualmente non ha una propria diagnosi nel “Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali” (DSM-5) dell’American Psychiatric Association, ed è tuttora fonte di dibattiti scientifici. Può essere definito come una dimensione del disturbo ossessivo compulsivo che si caratterizza per la presenza di dubbi ricorrenti e intrusivi circa la propria relazione o per le caratteristiche del proprio partner (Melli et al., 2021).
Risulta dunque doveroso fare una premessa riguardante il DOC. È un disturbo caratterizzato dalla presenza di ossessioni, vale a dire una serie di pensieri, immagini o impulsi che compaiono, nella mente della persona, in modo intrusivo. Solitamente l’ossessione esprime un dubbio ricorrente e pervasivo che arreca ansia a chi lo sperimenta.
Le compulsioni, invece, sono i comportamenti che la persona mette in atto con l’obiettivo di placare l’ansia dal pensiero ossessivo. Lo scopo di tali comportamenti è quello di assicurarsi di fare tutto il possibile per prevenire e/o controllare il verificarsi di un determinato evento considerato dalla persona come catastrofico o pericoloso.
Le manifestazioni
Il Doc da relazione è caratterizzato dal dubbio ricorrente, angosciante e senza fine circa la propria relazione o sulle caratteristiche del proprio partner. Chi soffre di questo disturbo si trova a restare intrappolato in mille domande dalle quali non sembra esserci una via d’uscita. “E se non fossi davvero innamorato/a?”; “E se fossi più felice con un’altra persona?”; “I mie sentimenti sono abbastanza intensi?”.
Si tratta di veri e propri pensieri intrusivi che si ripetono in modo ossessivo creando disagio significativo e interferendo sulla qualità del rapporto. Rappresenta una lotta continua ed estenuante al fine di raggiungere la certezza assoluta che, una volta per tutte, possa eliminare ogni dubbio. Il paradosso è che più cerco di trovare la risposta a queste domande, più sembra impossibile trovarla.
Questi dubbi creano uno stato d'ansia molto intenso che spingono la persona a mettere in atto dei comportamenti, le compulsioni, al fine di calmare lo stato di sofferenza. Per esempio, la persona può fare confronti continui con altre relazioni al fine di comprendere se la propria sia all’altezza o manchi qualcosa, può cercare conferme sui propri sentimenti e/o chiedere rassicurazioni alle persone vicine o al proprio partner.
Questi comportamenti possono portare a una diminuzione iniziale dell’ansia che però tende a ripresentarsi in maniera più forte andando così a creare un circolo vizioso che si rafforza e si autoalimenta.
La comparsa
La comparsa del DOC da relazione non è definibile a priori e in modo assoluto ma possiamo individuare delle situazioni che potrebbero far sorgere o aumentare il disturbo. Si tratta di tutti quei momenti che portano ad un aumento dell’investimento emotivo per esempio, la convivenza, il matrimonio o la nascita di un figlio. Le situazioni descritte possono portare alla comparsa del DOC da relazione poiché aumentando l’investimento emotivo, aumenta anche le eventuali ripercussioni in caso di chiusura del rapporto portando la persona a cercare una certezza assoluta sulla propria relazione prima di fare lo step successivo. La ricerca della certezza porta a galla i dubbi al fine di rispondere in maniera assoluta alle domande del tipo: “L’amo davvero?”, “E’ la persona giusta per me?”.
Terapia
Un percorso di psicoterapia risulta la scelta d’elezione per riuscire a individuare il circolo vizioso che si è creato per poterlo interrompere cercando modalità più funzionali di gestire l’incertezza, il rischio e placare l’ansia.
Risulta fondamentale sottolineare come l’obiettivo di terapia non può essere quello di ottenere una risposta definitiva e rassicurante sui propri sentimenti e sul proprio partner ma quello di trovare nuove modalità di gestire le emozioni spiacevoli. Una delle tecniche più efficaci risulta l’esposizione con prevenzione della risposta derivante dalla psicoterapia cognitiva-comportamentale il cui obiettivo è quello di esporre, in maniera graduale, la persona alle situazioni che innescano l’ossessione senza mettere in atto la strategia compulsiva.