
Respirare è un atto profondamente naturale a cui difficilmente prestiamo attenzione ma spostare l'attenzione sulla respirazione permette di comprendere come ci sentiamo.
Se la respirazione è alterata anche le nostre emozioni lo sono.

Facciamo un pò di pratica.
Fermati.
Come ti senti?
“Prendetevi un momento per avvicinarvi alla vostra respirazione, per farci amicizia. E' superficiale o profonda, lenta o veloce, naturale o faticosa, regolare o irregolare? Tendete a forzarla o a trattenerla? Esplorando la respirazione con questa curiosità, vi farete un'idea precisa di dove siete in questo momento”.
(P. Collard, 2017)
Portare attenzione alla respirazione significa riconnettersi con il momento presente. La respirazione consapevole aiuta ad avere maggiore lucidità e a calmare la mente. Imparare a respirare in maniera corretta significa utilizzare uno strumento potentissimo in grado di portare le emozioni all'interno di quella che possiamo definire “finestra di tolleranza”.
E' doveroso precisare che le tecniche di respirazione non hanno l'obiettivo di eliminare le emozioni spiacevoli ma di ridurre i battiti cardiaci e di conseguenza allentare gli stati d'ansia e di panico.
“Se c'è un pericolo nell'aria il corpo reagisce prima che la mente ragioni”. (James, 1890; LeDoux, 2015).
Quando siamo stressati, o quando sperimentiamo emozioni intense, il battito cardiaco diventa più rapido e la respirazione corta e veloce indice del fatto che le emozioni non le percepiamo solo nella nostra mente ma le viviamo anche nel corpo.
Questo accade perché il corpo di fronte a delle siuazioni di pericolo mette in atto una serie di modificazioni a livello fisiologico tali per cui prepara l'organismo a una risposta di attacco o fuga. Sperimentiamo dunque tremore, battito cardiaco accelerato, sudorazione, respirazioni affannata ecc. Queste rappresentano le risposte al pericolo.
Come primo passo impariamo a respirare
Nella nostra società siamo abituati a collegare la respirazione alla cassa toracica. In questo articolo, invece, si fa riferimento alla respirazione diaframmatica. Dobbiamo provre a respirare usando il diaframma; questa respirazione è utilissima perché permette di stimolare il vago che è collegata al sistema parasimapatico, il quale è responsabile di ripristinare l'omestasi e di ridurre l'arousal.
Possiamo provare a immaginare un quadrato in cui ogni lato è uguale. Iniziate dal primo lato che sale verso l'alto e inspirate per 3-4 secondi, poi immaginate di seguire il lato orizzontale e trattenete il respiro per 3-4 secondi; proseguite immaginando di percorrere il lato che scende in basso sempre per 3-4 secondi. Infine percorrete l'ultimo lato orizzontale trattenendo il respiro per 3-4 secondi.

Questa tecinica permette di distanziare la fase di inspiraizione da quella di espirazione, introducendo due fasi in cui si trattiene il respiro. Così facendo, si contrasterà la tendenza a iperventilare che spesso caratterizza ansia e panico.